Pubblicata Giovedì 27 Maggio 2021 11:09
Inizia all’Università della Calabria l’upgrade della sorgente a raggi X di Star
L’Università della Calabria e l’INFN hanno firmato un accordo contrattuale per il potenziamento della sorgente a raggi X di STAR, l’infrastruttura di ricerca dell’Università della Calabria dedicata all’analisi avanzata dei materiali
Migliorare le performance della sorgente a raggi X di STAR, l’infrastruttura di ricerca dell’Università della Calabria che opera nel vasto campo della scienza e della tecnologia dei materiali, per assicurare un’offerta flessibile e completa a tutti gli utenti che intendono operarvi. È questo l’obiettivo dell’accordo contrattuale tra l’Università della Calabria e l’INFN, Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, l’Ente Pubblico di Ricerca dedicato allo studio delle particelle e interazioni fondamentali, per la realizzazione e messa in opera di un potenziamento dell’attuale infrastruttura STAR, finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca in attuazione dell’Azione II.1 del PON Ricerca e Innovazione 2014-2020.
L’INFN, in linea con la sua missione specifica di favorire l’impiego, lo sviluppo innovativo e la valorizzazione delle proprie tecnologie nelle grandi infrastrutture scientifiche, ed in particolare quelle maturate nel settore degli acceleratori di particelledoterà la sorgente a raggi X di STAR di caratteristiche uniche nel panorama europeo, permettendo l’utilizzo di due distinte linee di fascio (beamlines) che opereranno ad energie e su materiali differenti.
“A partire dagli inizi degli anni 2000 l’INFN ha sviluppato presso i suoi Laboratori Nazionali di Frascati (LNF) la fisica e la tecnologia dei foto-iniettori acquisendo una leadership internazionale nel settore”, sottolinea Luca Serafini, ricercatore INFN. “Questa tecnologia, implementata nell’ambito dell’accordo siglato tra INFN e UniCal per l’aumento di energia del suo fascio di elettroni fino a 150 MeV, permetterà a STAR di utilizzare fasci di elettroni di altissima intensità per la generazione dei raggi-X di caratteristiche avanzate”.
Una linea di alta energia (fino a 350 keV) sarà dedicata alle indagini non invasive e non distruttive di oggetti e dispositivi anche in condizioni operative. Grazie al recente accordo stipulato tra Unical e Elettra Sincrotrone Trieste questa linea potrà operare sulla nuova stazione sperimentale di microtomografia µTomo2 dove sarà possibile produrre immagini tridimensionali ad altissima risoluzione di oggetti e manufatti ed esaminarne la composizione fisica e chimica. La seconda linea, di bassa energia (fino a 160 keV), opererà sulla stazione sperimentale SoftX e sarà invece dedicata all’indagine della materia biologica e, in generale, dalla cosiddetta materia molle (polimeri, bio-materiali).
STAR è concepita come una facility aperta ad utenti esterni che sfrutta il vantaggio di operare all’interno di un grande campus universitario. I ricercatori ospiti dell’infrastruttura potranno condurre i loro esperimenti nelle stazioni sperimentali di STAR anche in sinergia con altri centri internazionali e avranno l’opportunità di preparare i loro campioni e avviare immediatamente l’analisi dei dati ottenuti direttamente nei sei laboratori di supporto che completano l’offerta dell’Infrastruttura.
“Questo intervento di potenziamento – afferma il professor Riccardo Barberi, responsabile scientifico di STAR – è caratterizzato da una forte integrazione con la “missione” dell’infrastruttura e avrà un deciso impatto non solo in campo scientifico e tecnologico ma anche in termini di ricadute sul territorio. I servizi che verranno erogati una volta che l’infrastruttura potrà operare a pieno regime avranno infatti un valore confrontabile con quelli forniti dalle grandi facilities di luce di sincrotrone. Ne potranno beneficiare sia la comunità scientifica nazionale e internazionale sia le imprese che operano nei campi della scienza e della tecnologia dei materiali, dal biomedicale fino ai materiali ad alta densità per l’industria manifatturiera”.